Festeggiare il 12 ottobre?

La storia universale ha decretato il 12 ottobre del 1492 come il giorno in cui l’equipaggio al comando di Cristoforo Colombo intravide quello che posteriormente venne denominato America. Per tanti anni quella data è stata festeggiata o pressa in considerazione come giorno festivo in Spagna e in diversi paesi dell’America Latina, dimenticando tante volte, che a partire da quel momento si cominciò la distruzione di grandi culture e che i popoli originari sono stati privati dei suoi territori, credenze e forme di organizzazione sociale.

Gli indigeni dell’America hanno pagato, e ancora pagano, il prezzo per l’ignoranza geografica di Colombo nella sua spedizione alla ricerca di una via per arrivare alle “Indias” dall’Europa. L’arrivo del navigatore genovese ha segnato l’inizio di un periodo d’imposizione linguistica e culturale in America. Da qualche anno nel continente Americano ci si chiede: cosa c’è di festeggiare? I più radicali hanno dichiarato: “non c’è niente da festeggiare”, come direbbe la famosa canzone dei Fabulosos Cadillacs. In quest’ottica in diversi paesi dell’America latina, o anche in posti dove c’è una presenza importante di latinoamericani, si possono osservare delle manifestazioni di rifiuto o, in qualche modo, contrarie al festeggiamento di tale data. Nonostante ciò in Spagna, da qualche anno si è festeggia il giorno della Ispanità con la presenza di circa 60.000 persone di 11 nazionalità differenti a Madrid.

Sebbene l’essere meticci e il sincretismo accaduto possono considerarsi come parti fondanti dell’identità degli attuali popoli in America, certo non può neanche essere dimenticato il massacro e le ingiustizie subite da una delle parti.

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