L’urlo liberatorio

In questo mese c’è una festa molto importante per il popolo latinoamericano. La Bolivia ha inaugurato lo scorso 16 luglio i festeggiamenti dei bicentenari in America Latina, questa volta il protagonista è l’Ecuador e la commemorazione del loro primo urlo d’indipendenza che celebra il suo bicentenario il prossimo 10 luglio.

Un urlo è uno sfogo, è una voce emessa con l’impulso di una reazione istintiva o di un risoluto proposito di azione. Quando si contengono dei sentimenti per tanto tempo repressi, è un urlo a liberare l’anima e lo spirito. E’ una toma di coscienza che può permettere la riflessione e l’azione. E’ per questo motivo che nella maggior parte dei paesi dell’America Latina viene considerato il giorno d’indipendenza, il momento il cui il “urlo” fu emesso.

Agli inizi del secolo XIX in Ecuador, i patrioti Juan Pío Montúfar e il Dott. Francisco Eugenio de Santa Cruz y Espejo pianificarono movimenti che si sono conclusi il 9 de agosto de 1809, quando in casa de doña Manuela Cañizares, la Giunta Sovrana di Quito si riunii. Il 10 agosto di 1809, il presidente dell’udienza riceve un documento che informava la sua rimozione del carico, motivo per il quale doveva abbandonare il luogo, allo stesso tempo che si proclamava l’indipendenza di diversi territori di Quito. I patrioti ecuadoriani fecero realtà i loro diritti di libertà, che conformavano il sogno di tutti i paesi sottomessi. Fu cosi che riuscirono ad occupare Quito e a instaurare un governo che durò soltanto 24 giorni, il tempo che gli spagnoli impiegarono per prendere il controllo della città. L’indipendenza fu raggiunta grazie a Simón Bolívar nel 1820.

Il 16 luglio di 1809 in Bolivia, Pedro Domingo Murillo portò ad una rivolta di creoli e meticci. Questa rivolta ebbe inizio a La Paz e portò alla proclamazione di uno stato indipendente nell’Alto Perù. La Bolivia però divenne una repubblica autonoma soltanto il 6 agosto di 1825, 16 anni dopo la proclamazione dell’indipendenza di Murillo, e prese il nome dal suo fondatore, Simón Bolívar.

Questa settimana a Latinoamericando Expo, festeggiamo l’indipendenza di queste due Nazioni. Giovedi 6 agosto la Bolivia e lunedì 10 agosto il bicentenario della proclamazione dell’urlo di indipendenza dell’Ecuador. Tutti due giorni non è vietato urlare l’orgoglio di essere liberi.

Facebook Comments
(Visited 25 times, 1 visits today)
Da non perdere

Lui è tornato / Er ist wieder da (Germania, 2015)

David Wnendt è il regista dell’adattamento del libro omonimo. Peculiare commedia che riporta Hitler in vita nel secolo XXI, in mezzo al boom tecnologico, all’ Euro e alle migrazioni di massa verso l’Europa. Si dice che il migliore modo di provocare una riflessione nel pubblico è attraverso l’umore e, in questo modo, insieme a una forte critica ai gruppi politici tedeschi, il regista mette in guardia sulla crescita che sta avendo l’estrema destra in Europa. “Non puoi lasciarmi da parte, perchè sono parte di te”, frase che sicuramente rimbomba nelle coscienze di […]

A vent’anni dall’appello zapatista

«E dov’è la società messicana?» ha chiesto la giornalista messicana, Carmen Aristegui, nel momento in cui è stata approvata la riforma energetica in Messico nel dicembre del 2013, che, come dichiarato dalla stessa cronista «cambierà gli assi del Paese». Ci sarà qualcuno che come 20 anni fa richiamerà all’appello il popolo messicano? L’EZLN (Esercito Zapatista Liberazione Nazionale) è un gruppo di messicani indigeni e mettici che il mattino del capodanno del 1994 nello stato del Chiapas, Messico, rese pubblico (letto dal Subcomandate Marcos) il loro primo comunicato per opporsi all’entrata […]

La niña blanca

… ormai ci conosciamo, siamo vecchi amici. Siamo stati insieme alla fine di altre vite, e anche se è così, so che hai paura di me. Non ti preoccupare, non posso fare niente di mia iniziativa, finché il gran maestro non me lo indica. Non dimenticare che da quando nasci cominci a morire, piano piano il nostro appuntamento avrà luogo … In Italia, come in tante altre parti al mondo, parlare di morte porta sfortuna, è brutto, è triste. In Messico, la rappresentazione e la rimembranza della morte è una […]