Il sombrero, la siesta e la Rivoluzione

386px-Emiliano_Zapata_-_LOC

Il 20 novembre in Messico si commemora l’anniversario della rivoluzione del 1910, una giornata che ricorda il coraggio e la risolutezza di miglia di uomini impegnati nella lotta per una nazione migliore. Questo anniversario ci sembra un’ottima occasione per decostruire insieme l’immagine stereotipata del messicano diffusa nel mondo: quella dell’uomo baffuto, con il sombrero sulla testa. Pochi sanno, infatti, che questa immagine coincide con lo stile e l’abbigliamento dei rivoluzionari messicani.

I primi a collegare l’uomo baffuto, “el sombrero” e la siesta all’immagine del messicano a livello mondiale, sono stati diversi film e serie statunitensi (film western, Speedy Gonzales, ecc). Successivamente in diverse parti del mondo i pubblicitari hanno utilizzato questa icona per semplificare e rendere accattivanti i propri messaggi.

L’uomo baffuto con il sombrero, grazie alla diffusione planetaria di questa immagine, ha una doppia valenza: ai messicani ricorda, tra gli altri, Emiliano Zapata, eroe patrio tra i più rappresentativi della rivoluzione, un uomo coraggioso e di gran valore; ai non messicani ricorda lo stereotipo del messicano pigro, il caldo, la festa, la siesta, la delinquenza.

“Andale Andale!”, “mira il dito”, “Miguel So’ mi”, ecc, risultano frasi dissonanti e vecchie all’orecchio messicano. E altrettanto vecchie risultano le immagini che accompagnano tali frasi. Per rendere l’idea ai lettori italiani: è come identificare l’Italia con i gondolieri di Venezia o come cantare “O sole mio” alla vista di un italiano.

Senza la pretesa di bloccare la creatività dei pubblicitari o di distruggere ricordi d’infanzia a chi è cresciuto con Speedy Gonzales, si vuole soltanto spiegare perchè per i messicani questa immagine risulta doppiamente offensiva: in primo luogo si tratta di un’icona che rappresenta la rivoluzione, uno dei momenti più onorabili della storia messicana, momento che in questo stereotipo perde valore e forza; in secondo luogo perchè risulta essere una semplificazione discriminante perchè identifica il popolo messicano con la pigrizia e la delinquenza.

Insomma, non è una bugia affermare che in Messico hanno vissuto dei baffuti col sombrero. E’ bene però sapere, se qualcosa si vuole sapere di più su questa nazione, che tale immagine è ormai caduca e soratutto che rappresenta i protagonisti della prima rivoluzione del secolo scorso, gente che ha rischiato la vita per lottare contro le ingiustizie e per il benessere del proprio paese. Un’immagine un po’ lontana da quella di gente senza valori caratterizzata solo dalla pigrizia.

Correzioni: Gaia Farina

Facebook Comments
(Visited 1.132 times, 1 visits today)
Da non perdere

Kingsglaive: Final Fantasy XV (Giappone, 2016)

Per promuovere la prima del nuovo videogioco della serie di grande successo Final Fantasy, arriva la nuova pellicola, dove si racconta la storia di quello che si vedrà nel videogioco che uscirà il 29 novembre. La storia ruota intorno alla lotta tra il bene ed il male, per ottenere il controllo del cristallo del regno di Lucis che tiene in ostaggio la città di Insomnia. Nyx Ulric, un soldato d’élite, avrà l’incarico di proteggere la principessa Lunafreya perché possa arrivare dal principe Noctis e lottare al suo fianco. L’argomento è […]

Il gatto del rabbino (Francia, 2011)

Nell’Algeria degli anni 20 in una comunità ebraica un rabbino vive con sua figlia, il suo gatto ed il suo pappagallo … Un bel giorno il felino si mangia il povero pappagallo e con lui anche la capacità di parlare e non solo: il dono di parlare viene accompagnato dalla capacità di capire il mondo degli uomini. Il rabbino comincia ad insegnargli la Torà e a un certo punto il micio decide che è arrivato il momento di fare il suo bar mitzvah. Tuttavia incontra una forte opposizione da parte […]

The Lobster (Francia, 2015)

In una immaginaria società distopica, anche se non tanto lontana della realtà, tutte le persone “single”, sono isolate all’interno di un Hotel situato in mezzo ad un bosco; in questo posto sono spinti a trovare un nuovo partner in un tempo massimo di 45 giorni, nel caso in cui non ci fossero riusciti, sarebbero diventati animali. Lanthimos, il regista di questo film, esplora e critica la pressione sociale di alcune società moderne per le quali risulta necessario, quasi indispensabile, trovare un partner ad ogni costo. I personaggi che fanno parte […]