7 Boxes (Paraguay, 2012)

L'attore Celso Franco (Víctor) / Foto: Edison Sánchez

Una ripresa aerea del Mercato 4 ad Asuncion ci introduce nel contesto in cui la vita di Víctor si sviluppa, la cinepresa si inserisce velocemente tra i negozi, la gente e i “diableros”, quelle persone che per pochi soldi trasportano merce da una parte all’altra.
Mentre Víctor fa castelli in aria, osservando uno spezzone di qualche film, perde un cliente. Niente da fare, deve proseguire la propria strada ed è proprio in quel momento quando la sua sorella lo stupisce facendo un video con l’ultimo aggeggio della tecnologia del 2005 (anno in cui si sviluppa la storia) cioè, un cellulare con video camera. “E’ come se fossi in TV” dice meravigliato, perché uno dei suoi sogni è proprio fare l’attore in TV, ma il suo sogno viene subito interrotto quando la sorella gli dice il prezzo di quel telefono: 600,000 Guarani paraguayani. Da quel momento in poi tutti i suoi sforzi li concentrerà esclusivamente per ottenere “la plata” (i soldi) per avere quel cellulare. Trova un lavoro apparentemente semplice che sarà retribuito con un’abbondante somma. Victor deve trasportare 7 casse per una distanza di otto strade. Quello che lui non sa però, è che sarà coinvolto in un crimine. Una sequenza di eventi che minaccerà perfino la sua vita.
Il dollaro a prezzi esorbitanti, la mancanza di soldi per coprire i bisogni più elementari, la mancanza di educazione, lo sfruttamento del lavoro, fanno parte della realtà di un continente latinoamericano che non ci è sconosciuto. Tutti i personaggi hanno una storia e tutte queste si mescolano avendo come denominatore comune i soldi, sia la mancanza sia il desidero di possederne di più.
7 boxes è un thriller paraguayano di eccellente produzione: un montaggio dinamico, qualche momento di musica elettronica (a volte fa venire in mente Slumdog Milionarie), magnifiche recitazioni e una storia ciclica. non ha niente da invidiare alle produzioni americane. Un esempio di come basti la volontà di fare bene le cose per riuscire ad avere un prodotto di buona qualità. Produzione piena di momenti intensi, con pennellate di umore nero, un ritratto ironico de la realtà dell’America Latina. Da non perdere.

(Traduzione Vicky Nuñez)


Ogni due settimane la Videomaker messicana Jazmín Camacho, nella rubrica FOTOGRAMAS ci fa partecipare alla sua grande passione – il cinema – e descrive dalla prospettiva della sua materia le sue impressioni recenti della scena cinematografica internazionale.

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